The conflict theory è l’argomento concordato con la docente di Scienze Umane per una UdA con metodo CLIL. Capita spesso che docenti DNL, molto validi e con una profonda conoscenza della disciplina, non abbiano però competenze linguistiche sufficienti per effettuare lezioni in lingua straniera e chiedano la collaborazione dei docenti L2.
In questo caso ho lasciato alla docente la scelta della tematica da affrontare, che doveva necessariamente essere estrapolata dalla sua programmazione didattica. Dopo un’accurata ricerca ho scelto un video in inglese, Karl Marx and the conflict theory, su internet che fosse in linea, per quanto riguarda il contenuto, con il materiale che mi era stato fornito dalla collega e che sarebbe stato oggetto di studio.
Obiettivo della mia collaborazione sarebbe stata la padronanza del lessico specifico necessario a comprendere l’argomento e a discuterne rimuovendo l’ostacolo lessicale.
L’unità di apprendimento è stata svolta nei ultimi mesi del terzo anno del Liceo delle Scienze Umane (ex Istituto Magistrale) in una classe con un buon livello linguistico, che ha facilitato di molto le attività e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Lezione 1 |
Spiego agli studenti quali attività andranno a svolgere, gli obiettivi da raggiungere e i criteri di valutazione. Comunico il link del deck di flashcard che avevo preparato con Quizlet invitandoli ad apprendere i vocaboli per la settimana successiva. |
Lezione 2 |
Le seguenti attività sono state finalizzate all’utilizzo dei vocaboli memorizzati in contesto in modalità di gioco. In questa lezione ho però preferito del materiale cartaceo. Attività 1: abbinamento parole e definizioni. La classe è stata divisa in due gruppi: ad un gruppo sono stati distribuiti i vocaboli e all’altro gruppo le definizioni. Uno studente per volta diceva un vocabolo e lo studente in possesso della definizione corrispondente doveva rispondere. Un secondo giro è stato fatto partendo invece dalle definizioni. Questa prima semplice attività è servita ad assicurare la partecipazione attiva di tutti gli studenti, anche quelli meno brillanti, alla seconda e più interessante attività. Attività 2: la classe è stata organizzata in squadre da 4 studenti. Ad ogni squadra ho dato 4 parole con ognuna delle quali dovevano comporre un periodo complesso che avesse senso senza mai pronunciare la parola scelta che le altre squadre avrebbero dovuto indovinare. Gli studenti hanno trovato questa attività impegnativa ma divertente tanto che la campanella di fine giornata scolastica li coglie di sorpresa. |
Lezione 3 |
Propongo la visione del video (circa 12 minuti) prima tutto intero, poi con interruzioni durante le quali verifico la comprensione con domande. Infine invito gli studenti a porre domande alla classe, io intervengo solo se necessario, e cioè quando nessun altro studente aveva una risposta pertinente. Nasce in modo spontaneo una conversazione in cui cominciano a riversarsi le prime considerazioni personali sui concetti appresi e un primo confronto tra pari. Infine fornisco il link del video invitandoli a rivederlo con attenzione. |
Le lezioni successive con approfondimenti sono state fatte con la docente DNL.
Ogni studente ha poi prodotto delle slide con le quali ha illustrato alla classe quanto appreso.
Poiché è stato impossibile avere delle ore di compresenza per la valutazione, con la collega abbiamo concordato di registrare le presentazioni che sono state effettuate nelle sue ore (slide e file audio) ed ogni studente ha ricevuto due valutazioni: una in Scienze Umane (per il contenuto) e una in inglese (parte linguistica) dopo esserci confrontate.