Oggi abbiamo celebrato il Europe Day in un modo davvero straordinario.
L’europarlamentare on. Sergio Cofferati ha incontrato la nostra piccola comunità scolastica nella Sala dell’Aurora di Villa Amalia. Il tema dell’incontro era “Europa e violenza contro le donne“, ma in realtà i temi sono stati molti: dalla discriminazione che ancora esiste tra uomini e donne, alla difesa dei diritti umani che sono alla base di ogni società che voglia considerarsi civile, al funzionamento e limiti del Parlamento europeo, all’attualità (terrorismo, accordi economici segreti – TTIP, immigrazione e nazionalismi insorgenti in varie parti d’Europa).
L’Inno alla Gioia, che ha dato inizio all’evento, è stato eseguito da due dolcissime studentesse del Liceo Linguistico con viola e violino, creando un’atmosfera solenne ma di grande serenità.
Il Dirigente scolastico ha dato il benvenuto a tutti i presenti, e ha spiegato come questo progetto faccia parte di quel processo di internazionalizzazione della scuola, approvato nel Collegio dei docenti entrando nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa 2016/2019 (PTOF).
Portato avanti in via del tutto sperimentale da un’insegnante con due delle proprie classi, questo progetto prevedeva già una collaborazione con europarlamentari nella sua fase conclusiva, un incontro che avrebbe dovuto soprattutto avere lo scopo di avvicinare le giovani generazioni alle Istituzioni europee.
L’obiettivo è stato assolutamente didattico e non politico e l’incontro ne ha dato prova inconfutabile.
L’on. Sergio Cofferati, che per primo aveva offerto la sua disponibilità ad incontrare gli studenti, ha superato ogni aspettativa, suscitando nel giovane pubblico un vero interesse verso le Istituzioni europee: con il suo tono pacato e rassicurante e un linguaggio semplice e diretto è riuscito a tenere alta l’attenzione di tutti e le domande che gli studenti hanno rivolto all’Onorevole, delle quali nessuno dei presenti conosceva il contenuto, (ci tengo a precisarlo), hanno ricevuto risposte puntuali e approfondite, tali da soddisfare il pubblico più esigente.
Gli studenti hanno consegnato all’Onorevole Cofferati un libro bilingue (italiano e inglese), che raccoglie le loro riflessioni e proposte per contrastare i vari tipi di violenza e discriminazione nei confronti delle donne. E’ stato realizzato anche in versione digitale (ebook) ad uso esclusivo degli studenti che hanno partecipato all’incontro. Per chi fosse curioso di leggerlo, pubblico la versione pdf di solo testo.
Il nostro graditissimo ospite si è poi trattenuto piacevolmente con studenti e docenti nel magnifico cortile del pozzo, dove gli studenti del II anno dell’ISIS Romagnosi, indirizzo enogastronomico, hanno preparato e servito un ottimo rinfresco.
Termino questo lunghissimo articolo riportando il mio intervento conclusivo che fa ben comprendere la motivazione che mi ha spinto ad impegnarmi con tanta passione in questo progetto.
“Basta un anno per fermare la violenza contro le donne?
Sicuramente no, ma la riflessione ci ha aiutato a comprendere che non si tratta di un problema di ordine pubblico o esclusivamente giuridico: trae origine da modelli sociali ancestrali che solo un profondo cambiamento culturale riuscirà a sradicare. La scuola, insieme alla famiglia, educa alla convivenza civile ed al rispetto dei diritti, come quello della parità tra gli esseri umani, dunque anche tra uomini e donne. Ma non ci può essere una vera parità fin quando qualcun altro stabilirà per noi dei ruoli ben definiti, ponendo così limiti a ciò che l’individuo vuol essere e vuole diventare.
Dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, sono questi sono i valori fondamentali dell’UE, sanciti nel 2009 nel trattato di Lisbona dalla Carta dei diritti fondamentali. Purtroppo questi valori a volte rimangono solo sulla Carta, spesso per interesse egoistico, a volte per paura di perdere il proprio benessere o la propria identità culturale. Ma il motto dell’Europa è “uniti nella diversità”, un motto che esprime il desiderio di vivere insieme in armonia, rispettando le diverse culture e tradizioni, un significato rappresentato anche dalle stelle sulla bandiera: dodici per dodici punti equidistanti dal centro a formare un cerchio, tradizionalmente simbolo di perfezione, completezza e unità.
Questo è stato ed è ancora un sogno di molti che come me vogliono un’Unione europea basata sul rispetto delle persone e sulla libertà. Ma affinché questo sogno si avveri è necessaria la partecipazione attiva di tutti. Non si può stare a guardare e limitarsi a criticarla. Ha ancora tanti problemi e tanti se ne affacceranno, ma bisogna conoscerla per poterla migliorare.
Non è un caso aver organizzato questo incontro con le Istituzioni europee proprio in questa Sala, la Sala dell’Aurora. L’aurora segna l’inizio di un nuovo giorno, e noi speriamo che sia di buon auspicio per un’Unione europea sempre più coesa e garante delle libertà.“